Un rilevatore gas per spazi confinati ti salva la vita
Un rilevatore gas per spazi confinati è un alleato indispensabile per garantire la sicurezza e proteggere le vite umane. Per loro natura alcune aree di lavoro, come serbatoi, cisterne, silos, pozzi o cunicoli, possono diventare estremamente pericolose. In queste situazioni l’aria può contenere sostanze tossiche, livelli insufficienti di ossigeno o presentare la possibilità di esplosioni. Grazie a sensori che monitorano costantemente le eventuali anomalie, i rilevatori gas per spazi confinati emettono allarmi acustici, visivi o vibrazioni per avvisare l’operatore dei pericoli.
Cosa sono gli spazi confinati
Gli spazi confinati sono ambienti chiusi o parzialmente chiusi dove l’accesso e il lavoro presentano rischi significativi per la salute e la sicurezza degli operatori. L’aria al loro interno può contenere gas tossici e infiammabili o essere caratterizzata da livelli insufficienti di ossigeno. I lavoratori sono esposti al rischio di soffocamento, a sostanze nocive e al pericolo di esplosioni. Anche l’evacuazione da questi luoghi in caso di emergenza è difficoltosa, perché l’uscita può risultare complicata a causa delle aperture spesso strette e scomode
Inoltre lavorare in spazi confinati significa trovarsi in condizioni che possono cambiare rapidamente. Il monossido di carbonio o il solfuro di idrogeno possono accumularsi senza preavviso, così come una carenza di ossigeno potrebbe essere causata da reazioni chimiche o infiltrazioni di altri gas. Anche il rischio di esplosioni, dovuto alla presenza di gas infiammabili come metano o propano, è una minaccia concreta. In queste situazioni un rilevatore gas è un guardiano silenzioso, sempre pronto a segnalare quando qualcosa non va.
Gli spazi confinati: la normativa UNI 11958
La norma UNI 11958 : 2024 (Ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento – Criteri per l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi) è il nuovo punto di riferimento per la gestione della sicurezza all’interno degli spazi confinati. La normativa, entrata in vigore il 14 novembre 2024, definisce questi luoghi come ambienti di dimensioni ridotte e circoscritte, non progettati né costruiti per accogliere lavoratori in modo continuativo, ma in cui è possibile accedere per eseguire compiti specifici. Questi contesti presentano spesso condizioni critiche, come ventilazione insufficiente e la possibilità di atmosfere pericolose. In questa classificazione rientrano vasche, pozzi neri, fogne, camini, fosse, tubazioni, gallerie, silos e, in generale, qualsiasi contenitore, conduttura, caldaia o simili.
La UNI 11958 si applica anche agli ambienti “assimilabili”, ovvero luoghi che, pur non rientrando formalmente nel campo di applicazione del D.P.R. 177/2011, presentano caratteristiche e rischi simili.
La norma attribuisce al datore di lavoro l’obbligo di garantire pratiche sicure per la gestione delle attività svolte negli spazi confinati. Deve procedere a identificare i pericoli, attuali o potenziali, e compiere la valutazione dei rischi associati, in modo da prevenire incidenti e tutelare la salute dei lavoratori.
Attrezzature e strumenti previsti dalla norma UNI 11958
La normativa fornisce indicazioni sulla scelta delle attrezzature, della strumentazione necessaria e dei dispositivi di protezione (DPI). Per entrare in questi ambienti a rischio è necessario dotarsi di strumenti per il monitoraggio dell’atmosfera come rilevatori gas per spazi confinati che permettano di verificare la presenza di ossigeno insufficiente, gas infiammabili o sostanze tossiche, e pompe di campionamento per eseguire prelievi e analisi prima e durante l’accesso. I dispositivi inoltre devono essere provvisti di allarmi acustici e visivi per segnalare tempestivamente il verificarsi di situazioni pericolose.
Al di là degli obblighi previsti dalla normativa, l’adozione di rilevatori gas per spazi confinati rappresenta una scelta responsabile. Permette di prevenire incidenti, proteggere la vita degli operatori e garantire che l’azienda rispetti gli standard di sicurezza. In un settore dove ogni secondo conta, avere strumenti affidabili fa la differenza tra un’operazione sicura e un potenziale disastro.
Le caratteristiche di un buon rilevatore gas per spazi confinati
Il rilevatore gas per spazi confinati è progettato per monitorare l’aria negli ambienti a rischio, individuando la presenza di gas nocivi o infiammabili e verificando che i livelli di ossigeno siano adeguati per l’uomo. È uno strumento di prevenzione capace di segnalare, con allarmi sonori, visivi o tramite vibrazioni, eventuali pericoli prima che possano mettere a rischio la vita degli operatori.
La portabilità è un aspetto fondamentale in un rilevatore gas per spazi confinati. Gli strumenti compatti, leggeri e robusti sono ideali per chi opera in ambienti difficili. Consentono agli operatori di muoversi liberamente all’interno di luoghi stretti e scomodi da raggiungere. La durata della batteria e la semplicità di utilizzo sono due fattori altrettanto importanti da valutare nella scelta del dispositivo, soprattutto per garantire la sicurezza degli operatori durante lunghe sessioni di lavoro. Assicurano che il rilevatore multigas portatile rimanga efficace e affidabile, anche in condizioni particolarmente impegnative. Usare uno strumento con un’interfaccia chiara e funzioni facilmente comprensibili permette di concentrarsi sul proprio lavoro senza dover perdere tempo a comprendere complicate istruzioni o a gestire il dispositivo. Il lavoratore potrebbe trovarsi a dover reagire velocemente a situazioni di pericolo.
Per chi opera in aree a rischio di esplosione, il rilevatore gas per spazi confinati deve rispettare le normative di sicurezza, come la certificazione ATEX.
I rilevatori gas per spazi confinati di Recom Industriale
Recom Industriale mette a disposizione i rilevatori gas per spazi confinati di Riken Keiki, storica azienda giapponese, leader nella produzione di sensori e strumenti per la rilevazione di gas.
GX-Force è uno strumento portatile due in uno. Può essere utilizzato per il monitoraggio di sicurezza degli spazi confinati nella sua modalità di funzionamento normale, rilevando combustibili LEL, ossigeno, monossido di carbonio e acido solfidrico. In alternativa può essere impiegato per il controllo delle perdite. Il dispositivo è resistente e prodotto per operare in condizioni difficili con una batteria a lunga durata che garantisce 30 ore di operatività. È dotato di allarmi a vibrazione, acustici e visivi che avvisano prontamente della presenza di sostanze pericolose.
GX-3R Pro è il rilevatore gas per spazi confinati più piccolo e leggero presente sul mercato. Permette di rilevare fino a 5 gas: oltre ai 4 sensori classici (LEL, O2, CO, H2S), può essere equipaggiato con un sensore a infrarossi per CO2 o quello per SO2. Dotato di una libreria con 26 fattori di correzione per gas combustibili, assicura letture precise e affidabili. Il rilevatore multigas portatile include inoltre di allarme di “uomo a terra” che può essere inviato su qualsiasi device. La batteria ha un’autonomia fino a 40 ore. La struttura robusta, con guscio in gomma antiurto, ha superato il test di caduta da 7 metri. Il prodotto è certificato ATEX.
La taratura dei sistemi rilevazione gas: quando farla
La taratura dei sistemi di rilevazione per gas infiammabili (% LEL) e gas tossici è stabilita dalla normativa europea. Secondo quanto previsto dalla norma tecnica EN 60079-29-2, recepita in Italia dalla CEI 31-86, questi strumenti devono essere sottoposti a controllo periodico, seguendo le istruzioni e i tempi indicati dal produttore e in base alla pericolosità dell’area dove il dispositivo è installato.
Come indicazione generale la taratura dei rilevatori gas va eseguita almeno una
volta l’anno.
Il produttore dello strumento può prevedere una frequenza diversa, in
base alle tecnologie utilizzate e alle caratteristiche del prodotto. Nel manuale di
istruzioni sono riportate le indicazioni sulla periodicità dei controlli stabiliti dal
costruttore.
I tempi previsti per la taratura dei sistemi di rilevazione gas possono cambiare a seconda delle tecnologie impiegate e delle caratteristiche del sistema di rilevazione gas. I sensori che misurano O3, Cl2, ClO2 e NO2 tendono a consumare l’elettrolita più rapidamente e necessitano perciò di verifiche più frequenti. Per questo è importante consultare sempre il manuale dell’attrezzatura.
La manutenzione dei rilevatori gas fissi: chi la esegue e come
La manutenzione dei sistemi di rilevazione gas deve essere eseguita dal produttore del dispositivo o da un distributore autorizzato.
L’intervento è fondamentale per garantire che lo strumento funzioni correttamente e in modo affidabile, garantendo così la sicurezza dei lavoratori. È necessario perciò che sia eseguito da tecnici con una preparazione specifica e la strumentazione adeguata.
Il procedimento di taratura prevede che il rilevatore gas da sottoporre a verifica venga pulito e preparato per il controllo. Quindi viene messo a confronto con uno standard di riferimento per poter essere regolato. Usando un concentrazione nota di gas di calibrazione è possibile allineare il dispositivo ai valori previsti. Successivamente si esegue nuovamente il test per accertarsi che le letture siano corrette e la manutenzione dei rilevatori gas sia sicura.
La taratura sistemi rilevazione gas fissi con Recom Industriale
La taratura dei sistemi di rilevazione gas fissi, per le caratteristiche di questo tipo di impianti che non possono essere spostati, viene realizzata presso il luogo dell’installazione.
Recom Industriale invia la propria squadra nello stabilimento industriale o nel cantiere navale dove sono presenti i rilevatori per effettuare la manutenzione e i controlli.
Dopo aver condotto i test i tecnici aggiornano il registro degli apparecchi fissi e rilasciano il certificato di taratura che contiene i risultati delle prove. Questo documento va conservato e fornito alle autorità competenti in caso di controlli o incidenti. Recom Industriale è in grado di eseguire la manutenzione dei rilevatori gas fissi e portatili con grande professionalità ed affidabilità.